Oggi, è stata regalata una FIABA al mio ospedale, con l'invito a diffonderla.
Ve la presento... a puntate. Partiamo...



C’era una volta, una città di nome Bg.
Era una città famosa perché i suoi abitanti si alzavano all’alba ed erano grandi lavoratori. Avevano una parlata che pochi capivano, dicevano pota in ogni frase, e non erano fra le persone più aperte del mondo ma, una volta conquistati, li avevi accanto per la vita.
Tutto funzionava in questa Bg e nei paesi vicini. Si viveva bene.
Un giorno arrivò un mostro che aveva 19 vite. Si chiamava COVID. Era un mostro strano perché non era a caccia di principesse, ma colpiva tutti. Tutti quelli che gli passavano vicino.
Non aveva armi, superpoteri, non lanciava fuoco. Era un mostro subdolo perché colpiva attraverso l’aria, e a volte nemmeno ti accorgevi che ti aveva colpito, ma il tuo sangue diventava blu. Nessuno sapeva cosa fare per sconfiggere questo mostro.
Vennero chiamate le più grandi menti del pianeta: il Genio della lampada, la Fata Turchina, i vari Principi e le diverse Streghe, Superman, Flash Gordon, Batman e Robin, Wonder Woman, Einstein, Leonardo, i Fantastici 5, Trilli, Achille, i tre Moschettieri.
Tutti capitanati da Mago Merlino.
Insieme tentarono di distruggere questo COVID con ogni mezzo...

Alberto.. la stima e l'amicizia non è mai stata messa in discussione.. ci mancherebbe... il concetto è proprio quello che hai espresso.. tante teste, tante idee.. e stiamo qui proprio per confrontarle, in maniera sana, intelligente, con reciproco rispetto e nell'accettazione della loro pluralità.. Sono completamente d'accordo con te che la solidarietà è un concetto trasversale che non conosce razza o bandiere.. Quello che non comprendo è la connessione tra il senso di appartenenza (quello sano, non il populismo massificante), il senso di nazione (quello sano che spinge i cittadini a quello scatto di orgoglio che poi sfocia in maniera principale con la solidarietà ed il reciproco aiuto, scavalcando i campanilismi o le abituali dispute tra nord e sud o tra regione e regione unendo il Paese sotto un'unica Bandiera) e "lo spegnimento del cervello o mandarlo all'ammasso". E' ovvio che nella mobilitazione c'è anche un elemento "emotivo" dettato dalla contingenza, ma nella risposta di un Paese che si unisce per fare fronte comune ad una drammatica emergenza non ci vedo necessariamente un "pensiero unico... il gregge belante" ... Come nella natura delle cose ci sarà una fetta di popolazione che avrà questo comportamento (che avrebbe avuto a prescindere) e l'intellighenzia insieme ad un'altra fetta di popolazione che userà la propria testa, farà le sue considerazioni e deciderà il da fare secondo il proprio credo e le proprie possibilità. La differenza la fa il fatto che tutte queste categorie esistono a prescindere dalla situazione e, mentre in condizioni normali tali categorie hanno come sport preferito la denigrazione del sistema Italia, quando le cose si fanno dure emerge un sistema Italia che spesso fa la differenza.. Per te il live motive di questo colpo di reni è la solidarietà? Certo, posso anche concordare.. Ma vuol dire che, in condizioni di vita normali, tutte queste persone, che stanno facendo la differenza o che prendono decisioni anche impopolari per la salvaguardia dei cittadini, vivono all'estero o spengono il cervello.. o può anche essere che nessuno ne parla mai e/o che io non le vedo... Forse quella bandiera a tre colori, nelle difficoltà, la fa la differenza.. o forse sono solo io che voglio illudermi che sia così...

Ciao Roberto, qui entriamo su un terreno un po' scivoloso perché il forum non è fatto per questo...
Ma senza entrare troppo nel merito cerco di spiegare meglio il concetto del pensiero unico e del gregge belante che nelle mie intenzioni nulla ha a che fare con l'Italia e la bandiera.
Oggi tutti chiamano eroi i medici e il personale sanitario che viene mandato a morire privo di protezioni valide perché gli studi sulle epidemie possibili future e i provvedimenti da prendere sono stati lasciati nel cassetto ed è stata fatta una politica che era l'esatto opposto di quanto quegli studi suggerivano spolpando e depredando la sanità pubblica..
I tagli alla sanità e i tagli al welfare, i tagli alla ricerca, alla prevenzione sono una delle cause di tutti questi morti.
Il PIL e il PAREGGIO DI BILANCIO non possono essere i dogmi infallibili sulla pelle dei cittadini (cosa non hanno fatto alla Grecia! Salvare le banche e non i cittadini, scrivevano i boss della BCE).
L'Unione Europea non può essere solo una sommatoria di egoismi di singole nazioni, la solidarietà doveva essere la base di questa Europa, ma è tutt'altro, ogni nazione tende a fregare le altre e l'Italia fa bene la sua parte...
Queste sono alcune cose che andrebbero spiegate al gregge belante mentre invece il pensiero unico dei media fa di tutto per distrarre la gente con cose futili così da esimerli dalla fatica di pensare e ragionare con la propria testa.
Questi sono pensieri da vecchio che per tutta la vita ha cercato di praticare il motto I CARE (mi interessa) cercando di capire, mettendosi in discussione ma mettendo in discussione anche le verità preconfezionate propagate a piene mani da chi dovrebbe far crescere e ragionare la gente mentre l'ottunde con il pensiero unico.
Chiedo scusa a tutte e tutti per aver innescato su questo bellissimo forum questa discussione. Con questo post chiudo mi taccio nel merito di queste cose d'ora in poi mi limiterò agli orologi.
Buona serata.

Te lo dico sottovoce Lucia ma attendo il seguito....

! In attesa del seguito della fiaba...per tirarci un po' su il morale faccio una riflessione per tutti:
" Siamo un grande Popolo, saremo anche dei "poveracci" mal guidati e peggio amministrati ma...la classe non è acqua e pensate quanti sono i Paesi che, superata questa emergenza, potranno dire di aver avuto e utilizzato:
1) Camici di Armani
2) Mascherine di Gucci
3) Respiratori Ferrari
4) Disinfettanti di Bulgari!!
( Ridere fa bene al morale e rafforza le difese immunitarie! Oggi è la nostra migliore arma! )

E' l'ora del tè e di un altro capitolo della FIABA ...

...pioggia di fuoco e di ghiaccio, lance negli occhi. Affrontarono il mostro di notte e di giorno, per 19 giorni. Ma la gente continuava ad avere il sangue blu. E non è che il blu fosse un colore fuori moda, ma chi aveva il sangue blu poteva star male, molto male, diventare infetto o persino smettere di vivere.
Bg stava pian piano spegnendosi, e così i paesi limitrofi, soprattutto Nembro e Alzano Lombardo, dove il mostro era comparso da tempo. Per trovare una soluzione, il summit delle grandi menti del pianeta lavorava senza sosta, 24 ore al giorno. E fu il grande Einstein a capire come agiva questo mostro: non attraverso l’aria, ma attraverso il contatto fra gli esseri umani.
“Come diavolo distruggiamo questa cosa?” saltò su la Fata Turchina.
“Dobbiamo ucciderlo 19 volte o trovare il suo punto debole”, rispose Achille, sempre fissato sul tallone di tutti.
“Ci vorrà tempo, e intanto in troppi a Bg hanno il sangue blu. Di certo non possiamo togliere l’aria o evitare i contatti! Come possiamo vivere senza contatti?”, domandò Wonder Woman.
“Possiamo. Dobbiamo. Se stiamo tutti chiusi in casa per un periodo abbastanza lungo, il mostro non saprà più con chi prendersela. Potrà infettare le automobili parcheggiate per strada o i lampioni della luce, potrà prendersela con l’asfalto, perché non ha nessun potere sulla Natura. Anzi, la Natura non è mai stata meglio”, affermò Merlino.
“Certo che, se per sconfiggere un solo mostro dobbiamo sparire tutti, non è poi una grande idea…

La FIABA si infittisce ...

... Ci hanno chiamato da ogni tempo e spazio, e questa è la grande magia che abbiamo trovato? Scusate, siccome non riusciamo ad abbattere il mostro, ci chiudiamo tutti in casa?”, commentò la Fata Turchina.
“Con quest’idea non vinceremo certo un Nobel per la Magia del secolo, ma si salveranno molte vite e questo indebolirà il mostro COVID”, rispose Merlino.
“Magari si annoierà se non troverà più nessuno in giro, che ne dite? E se invece amasse la solitudine?”, osservò il Genio della lampada che di solitudine se ne intendeva.
Non senza fatica, la popolazione bergamasca, e non solo, fu chiusa in casa. Non fu facile. Ma c’erano persone che stavano combattendo battaglie ben più difficili di queste.
Erano le persone con il sangue blu, sole in ospedale, senza gli abbracci di chi amavano, che non sapevano che fuori tutta la città tifava per loro. Pregava, danzava, inviava energia positiva, suonava sui balconi, cantava l’inno nazionale, mandava aiuti e abbracci collettivi a distanza, raccoglieva fondi, cuciva 15 ore al giorno per produrre più mascherine possibili. Perché c’era una cosa che nemmeno gli eroi avevano capito: l’unico modo per combattere questo mostro dalle 19 vite...

Intanto le attuali "restrizioni" restano prorogate fin dopo Pasqua di resurrezione ma...io ho la sensazione che dovremo convivere con questo dannato virus ben più a lungo e...pensiero mio...dovremmo anche cominciare a crearci una nuova "normalità" ! Non si può tenere fermo il Paese per più di un paio di mesi e allora??
Credo sarebbe ora di cominciare a guardare ad un futuro diverso...fatto di maggior attenzione alla disinfezione di luoghi pubblici e privati e, in primo luogo, dei luoghi di lavoro...bisognerà abituarci ad uscire (meno, magari, ma uscire) facendo abituale uso delle mascherine ( magari verranno di moda quelle griffate ) e facendo più attenzione alle distanze e ad evitare la folla compatta..lavandoci più spesso le mani e tenendo comportamenti diversi...
Credo sarebbe un bene liberalizzare gli orari di tutti gli esercizi in modo da imparare, noi, a non uscire tutti negli stessi momenti della giornata per evitare di ammassarci e...ben venga, per quelle attività che lo permettono, la maggior diffusione possibile del lavoro on line !
Immagino che solo una nuova organizzazione di vita sociale e personale...possa permetterci di andare avanti ad un periodo che intravedo indefinito (forse di un anno o due...se non più)...Ma spero di sbagliarmi...

Oggi... dieci ore filate con mascherina...
(ma c'è di più)

In alternativa... posso provare con un nuovo ritaglio della FIABA :

...era combattere il proprio egoismo. Era mettere il bene comune davanti al bene proprio. Smettere di calpestare la natura, di abusare di questa Terra su cui siamo ospiti, smettere di fare, di riempirci di cose inutili, di apparire.
L’unico modo per combattere questo mostro era ritornare a vivere con poco, con meno, uscire dagli affollati centri commerciali e ritrovare un po’ di silenzio, fare la spesa ogni tanto invece che quando ne hai voglia, aiutare chi non può uscire, mettere i propri doni al servizio degli altri.
Eppure, chi si trovava in ospedale con il sangue blu questo non lo sapeva. Non lo sapeva che fuori ognuno stava facendo un piccolo sacrificio, stando fermo, chiuso in casa, evitando qualsiasi tipo di contatto e che tutti mandavano a loro preghiere, supporto e amore.
Merlino aveva fiducia nel mondo. Nei bergamaschi. È vero, erano il popolo del fare e ora dovevano fermarsi, rischiando di impazzire. Ma potevano fare ancora tanto.
Fermarsi tutti insieme era il gesto più potente che potevano mettere in campo, perfino più forte dell’attacco contemporaneo di cento agguerriti eserciti.
Nel frattempo, Einstein...

Continua l’addestramento del piccolo. Ne approfitto insegnandogli i principi base della sicurezza sul lavoro: usare sempre i guanti (gli occhiali purtroppo non li ho), guardare con attenzione come funziona la macchina, individuare parti in movimento e tenere le mani e i piedi ben lontani, imparare come si ferma la macchina, stare lontani quando manovra un altro ...

Ai nonni come te spetterebbe una medaglia, stai riuscendo a trasformare la pausa forzata di tuo nipote in qualcosa di veramente valido e utile.



giampiero

Piccoli agricoltori crescono! Qualunque cosa farà da grande, stai sicuro che ciò che gli stai insegnando gli resterà per sempre! Io da piccolo ebbi come baby sitter proprio dei contadini e ancora sono rimasto attaccato alla terra ed alle piante benché la mia vita sia poi evoluta in tanti altri mondi Non li dimenticherò mai!

Beh, veramente con una motozappa più grossa di lui...

Dai che appena cresce un'altro po' ti potrà aiutare.