Storia degli omega speedmaster dal 1957 fino ad ora...
2915-1, 2915-2 1957 primi 58' calibro 321, bracciale con questa ref.7912, quadrante "swiss made" con gioco sfere broad arrow, pulsanti del chrono piccoli da 4mm diametro, fondello con scritta speedmaster esterna.
2988-1, 2998-2, 2998-3, 2998-5, 2998-5, 2998-6 dal fine 1958 al 1960, calibro 321, bracciale con questa ref. 7912, quadrante "swiss made" con gioco sfere dauphine, pulsanti piccoli del chrono da 4mm diametro
105-002 prodotto solo nel 1961 per circa 4 mesi calibro 321 , bracciale per questo ref.7912, quadrante "swiss made" con gioco sfere dauphine e dritte a bastone, pulsanti del chrono da 4mm di diametro
105-003 prodotto dal 1962 ai primi del 65' bracciale per questo 1309, quadrante "t swiss made t" con gioco sfere dritte, pulsanti del chrono leggermente modificati da 5mm di diametro.
Alla fine del 1965 c'è una modifica apportata alla cassa, diventa sicuramente più mastodontica e sicura apportanto materiale alle coperture dei pulsanti e della corona, inoltre anche le anse diventano con una forma detta ad elica da 20mm, il bracciale per questa referenza è il 1309-1509 e 1039, i pulsanti del chrono diventano ancora più grandi da 6mm di diametro, il quadrante è "t swiss made t" con scritta professional in più (nelle altre referenze sopra indicate questa scritta ancora non c'era) gioco sfere per questo dritte, il calibro sempre 321 e la referenza per questo modello diventa 105012 o 022 prodotta fino al 68'...
Nel 1969 subentra un modello prodotto per solo questo anno con speciale fondello con scritte dritte sempre incise, referenza ST145-022, bracciale 1039 ancora con le ultime maglie ad elastico o già il blindato ref.1175 come poi le referenze successive , per questo il calibro cambia e non è più quello di prima con ruote a colonna 321 bensì a navette "861" assomigliante a quello dei nostri giorni "1861" il quadrante “t swiss made t” cambia, perchè il logo non è più applicato come quelli sopra indicati ma bensì stampato, la cassa rimarrà invariata come quella in produzione tutt’ora..
La 145022 sarà una referenza prodotta fino al 77’ (non con il logo particolare del 69) calibro 861 e fondello con scritte circolare e cavalluccio marino a rilievo, quadrante stampato “t swiss made t” bracciale ref.1175 blindato solamente, successivamente la referenza comincerà con il 345 fino a quella dei giorni nostri….
Volevo aggiungere che mi sono scordato 2 referenze per strada, appartengono sempre al calibro 321 ma con anse ad elica (cassa di produzione attuale) è la 145003 e 145012, questo allegato appunto è un 145012 ultimo in produzione con calibro 321 1968's, logo applicato nel quadrante, "t swiss made t" in basso, e appunto cambiamento della cassa....
Volevo precisare che il cambiamento della cassa c'è stato con la referenza 105012 1965's, anche se mi sono capitati 105012 con cassa di tipologia vecchia (anse dritte)
Insomma una cosa certa è che nel 1965 c'è stato questo RADICALE cambiamento della cassa.... Per questa cassa i pulsanti sono ancora più grandi di 0,5mm
P.S. comunque le ref. per i bracciali speedmaster sono le seguenti progressivamente:
7912, 1309, 1506, 1039, 1171, 1175, 1116, 1499 nuovi...
I primissimi modelli montavano anche un bracciale senza inscrizione della ref. riconoscibile dalla cassettina più piccola ed il logo omega alla fine della cassetta, aggiungerei che alcuni modelli dall'inizio degli anni sessanta (presumo dal 63) possano montare un bracciale 1506, ed alcuni modelli tra la fine del 1965 e l’inizio del 1968 (come il 105.003) hanno montato anche il raro 1035 o 1501 (persino visto con doppia iscrizione 1035-1501 ) la ref di bracciale 1039 non poteva essere montato sui 105.003 perchè in origine con terminale da 20 (spesso terminale 516) e quindi non adatto ai modelli ansa dritta da 19mm (in genere con terminale 6) .
Il discorso bracciali è piuttosto ampio ce ne sono molti altri, (1116, 1450, 1479, 1499 (1498) 1998 1447 First stage 1171, Mid term 1171, Later term 1171, 1171/1, Jubilee Type.
Donald K. Slayton, capo del Flight Crew Operations Directorate, preparò una lista di cronografi comprendente le seguenti marche: Elgin, Benrus, Hamilton. Mido, Luchin Piccard, Omega, Bulova, Rolex, Longines e Gruen. Tra queste, solo tre marche furono scelte per i test comparativi: Longines, Omega e Rolex (informazioni tratte da "A time capsule").
Per i primissimi test nel 1964 la NASA acquistò nel negozio di Corrigan's la ref 105.003
Tale ref fu quella che passò i primi mitici test nei quali lo Speedy venne scelto come orologio ufficiale.
La ref 105.003 venne utilizzata fino all'ultima missione Gemini ovvero la GT XII.
Per le missioni Apollo vennero utilizzati già Speedy con ref 105.012-
I tests della NASA negli anni '60.
A quei tempi, un solo orologio, dei tanti sottoposte a test, supero` le prove: lo Speedmaster con Cal 321.
L` aspetto piu` sorprendente della storia e` che Omega fu informata solo nell` aprile 1966 della missione nello spazio che lo Speedmaster era chiamato a compiere.
Alcuni cenni sulle prove :
Il 29 settembre 1964 il NASA-Manned Spacecraft Center, Gemini & Flight Support Procurement Office, Houston, Texas 77058 ordino` alla Norman M. Morris Corp., 375 Park Avenue, New York, la ditta che importa gli orologi Omega negli USA, dodici Speedmaster senza bracciale per sottoporli a" test e valutazione " ad 82,50 $ c.u.
Nel frattempo gli americani avevano definito con precisione la procedura di valutazione, stabilendo con meticolosa esattezza le varie fasi delle prove (Qualification Test Procedures, Wrist Watches, CF-55032, CF-55033, CF-55034):
-A: Ogni orologio deve essere caricato subito prima di ogni prova
-B: Nel corso dei test, e negli intervalli fra un test e l` altro, il cronografo deve funzionare senza interruzioni; prima e dopo ogni test, oppure ogni 2-6 ore, deve essere rimesso a zero.
-C: La precisione di marcia deve essere controllata prima e dopo ogni test, se possibile ogni ora durante i test, e ogni 2-6 ore negli intervalli tra un test e l`altro.
Prima di ogni fase di valutazione occorre:
- mettere in funzione il cronografo.
- identificare l`orologio,
- annotare l`ora ufficiale,
- prendere nota delle indicazioni fornite dall` orologio in esame (ore, minuti e secondi).
Durante il controllo di precisione col cronografo in funzione, non bisogna interrompere la misura del tempo ma invece :
- identificare l` orologio,
- annotare l`ora ufficiale,
- prendere nota dell`ora indicata dall`orologio in esame,
- registrare la scarto del cronografo.
Al termine di ogni prova bisogna interrompere la funzione cronografica. Occorre:
- identificare l`orologio,
- annotare l`ora ufficiale,
- prendere nota delle indicazioni fornite dall`orologio in esame (ore, minuti, secondi),
- registrare lo scarto del tempo cronometrato ( ore, minuti, secondi).
-D: Durante ogni prova della precisione di marcia occorre inoltre accertarsi che cassa, vetro, lancette e pulsanti, non abbiano subito nessun danno, e verificare se si e` formata dell` umidità` sotto il vetro. Ogni anomalia nelle condizioni dell` orologio deve essere registrata.
- E: Se l`orologio presenta uno dei seguenti difetti, sara` escluso dalle ulteriori prove:
-l`orologio si e` fermato e non riesce a rimettersi in moto,
-l`indicazione cronografica si e` bloccata e non riesce a mettersi in funzione,
-l`orologio si e` rimesso in moto, ma si ferma una seconda volta,
-il vetro si deforma o si spacca,
-si rompono l`albero di carica o il pulsante partenza arresto.
Superate le sopraelencate prove , gli orologi vengono poi sottoposti a ulteriori undici prove in totale.
1. CALDO
48 ore a una temperatura di 71 gradi C, poi 30 minuti a 93 gradi C. Durante questo test gli orologi sono sottoposti a una umidita` atmosferica non superiore al 15% e a un vuoto parziale di 5,5 Psi ( Pound per square inch, pari a 0,35 atm ).
2. FREDDO
4 ore a una temperatura di -18 gradi C.
3. VUOTO
Gli orologi, sottoposti a una pressione di 1,47x10-5 Psi (10-6 ATM), sono portati a una temperatura di 71 gradi C per la durata di 45 minuti, poi vengono esposti per altri 45 minuti alla temperatura di -18 gradi C, quindi nuovamente riportati a 71 gradi C per ulteriori 45 minuti. Questa procedura viene ripetuta complessivamente 15 volte.
4. UMIDITA`
240 ore complessive a temperature che oscillano da 20 a 71 gradi C, con umidita` del 95% almeno. Il vapore acqueo deve avere un pH compreso tra 6,5 e 7,5.
5. ATMOSFERA CARICA DI OSSIGENO
48 ore a una temperatura di 71 gradi C. ed una pressione di 0,35 ATM in O2 puro. La formazione di gas tossici, lo sprigionamento di odori acri o il danneggiamento dei giunti indicano che il test e` fallito.
6. PROVA D`URTO
6 urti di 40 g (ossia 40 volte la gravitazione), della durata di 11 millisecondi ciascuno, da 6 angolazioni diverse.
7. ACCELERAZIONE
Accelerazione lineare da 1 a 7,25 g in 333 secondi. Poi accelerazione costante di 16 g per la durata di 30 sec in linea laterale.
8. DECOMPRESSIONE
Pressione di 1,47 x10-5 Psi ( 10-6 atm ) per 90 minuti a una temperatura di 71 gradi C, e per 30 minuti a 93 gradi C.
9. SOVRAPRESSIONE
Pressione di 23,5 Psi (1,6 atm ) per la durata di un` ora.
10. VIBRAZIONI
Tre prove di 30 minuti ciascuna (laterale, orizzontale, verticale). La frequenza di oscillazione varia da 5 a 2000 Hz, l`accelerazione media per impulso non deve essere inferiore a 8,8 g.
11. RUMORE
130 decibel in un ambito di frequenza posto tra 40 e 10 000 Hz, per la durata di 30 minuti.
Il 01 marzo 1965 la NASA rese disponibili i risultati delle prove.
Soltanto lo Speedmaster aveva superato tutte le prove e fu' omologato dalla NASA al volo spaziale.
Da notare che i dirigenti della Omega di Bienne furono avvisati soltanto un anno dopo delle entusiasmanti performance fatte dalla loro creatura.
